In questi giorni si rincorrono su tutti i media le immagini e i video che documentano la tragedia di Haiti, che è tanto più grave perché ha colpito una popolazione strutturalmente impreparata.
Come sempre accade dopo ogni catastrofe naturale si cerca di capire quali cause hanno determinato l’evento e se soprattutto poteva essere in un certo qual modo arginato. Nel 2008 cinque scienziati alla 18a conferenza dei Caraibi parlarono di "un enorme rischio sismico" in corrispondenza di una faglia che si trova nel sud dell'isola, la faglia di Enriquillo-Plaintain Garden, dove poi effettivamente il13 gennaio si è verificato il terremoto. Il sito della Cnn riporta a tal proposito il commento di Paul Mann ricercatore dell'università del Texas, che era uno degli autori dello studio, e dice "Eravamo molto preoccupati anche se è diffcile prevedere l'esatto verificarsi di una scossa di questa intensità. Fenomeni di questo tipo possono rimanere silenti per centinaia di anni". I sismologi sottolineano come il terremoto avvenuto sia infatti il più potente degli ultimi 200 anni nella storia dell’isola.
In questa bella immagine (fossa di Porto Rico), tratta da Wikipedia , si può osservare come l'isola di Hispaniola sia"stretta" tra l'enorme placca nord americana e quella dei Caraibi.
Sul Blog “Scienze e dintorni”, Aldo Piombino, fa un'esauriente spiegazione scientifica nel post "Inquadramento tettonico del terremoto del 12 gennaio 2010 a Haiti e la sottostima del rischio sismico nell'area".
Sul sito della NASA Earth Observatory ci sono le immagini della località prima e dopo l'evento.
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