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giovedì 17 febbraio 2011

Google One Pass

Nuovo servizio di Google per gli editori.
Google annuncia Google One Pass, il nuovo servizio che consente agli editori di vendere abbonamenti, articoli e altri contenuti online. Per l’utente che visita il sito di un editore partner sarà possibile registrarsi una sola volta per poi acquistare i contenuti di qualsiasi sito abilitato al nuovo servizio. Inoltre, gli articoli acquistati tramite One Pass potranno essere letti su molteplici dispositivi, dal computer ai cellulari e tablet.
Andreas Wiele, responsabile della divisione Bild e Periodici di Axel Springer Ag, ha commentato: «L’iniziativa di Google è una chiara dimostrazione dell’accettazione e del supporto offerto a contenuti giornalistici di qualità a pagamento. Il nuovo sistema di pagamento consente agli editori di avere il pieno controllo su contenuto, prezzo, vendite e relazione con il cliente, con condizioni commerciali interessanti. Ci auguriamo che One Pass si sviluppi presto in una piattaforma generale per consentire di effettuare in modo semplice pagamenti sul web e nel mondo del mobile e delle App, così da diventare una reale alternativa ai sistemi esistenti».
«Da tempo lavoriamo con gli editori per aiutarli a individuare nuovi modi per fidelizzare i lettori, attrarre traffico verso i loro siti e monetizzare i contenuti online”, ha spiegato Carlo D’Asaro Biondo, Google President South Eastern Europe, Middle East & Africa. “Da questa collaborazione e dalla sperimentazione di varie tecnologie possono nascere nuovi strumenti per sostenere e stimolare il giornalismo online».
Negli ultimi anni, Google ha sviluppato e sperimentato diversi prodotti per gli editori di giornali online, tra cui Fast Flip, First Click Free e Living Stories. Il nuovo servizio offre agli editori una tecnologia semplice per il pagamento delle news online e agli utenti un accesso flessibile e rapido ai contenuti di interesse.
Con One Pass news, gli editori possono scegliere quali dei contenuti presenti sui loro siti proporre a pagamento e a quale prezzo; vendere il contenuto su più piattaforme, comprese quelle mobili; vendere abbonamenti e accessi ai contenuti; semplificare l’acquisto di contenuti da parte dei lettori .
Fonte : La Stampa

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