La scuola ”piace molto” a uno studente su tre.
Questo, almeno, tra gli alunni di 11 anni. Perché salendo con l’età anagrafica la scuola “piace molto” a meno di 1 studente su 10. E’ quanto sostiene uno studio internazionale dell’Health Behaviour in School aged Children (Hbsc).
L’obiettivo della ricerca della Hbsc è di monitorare tutti quei fattori che concorrono a determinare effetti sulla salute degli adolescenti di 11, 13 e 15 anni. E questo con l’intento di fornire un supporto per l’orientamento delle politiche di educazione e promozione della salute. Quest’ultima indagine, relativa al 2010, è stata condotta su 77.113 ragazzi selezionati nelle scuole pubbliche e private di tutta Italia, all’interno delle quali sono state monitorate le classi I e III della scuola secondaria di I grado e II della scuola secondaria di II grado. Con un questionario in forma anonima ai ragazzi è stato chiesto di rispondere cosa pensassero della scuola. La scala di risposte era articolata in quattro gradini: dal “mi piace molto” al “non mi piace per niente”. Il quadro che è emerso ha evidenziato due nodi cruciali: da un lato la diminuzione del gradimento della scuola con il crescere dell’età, praticamente in un rapporto di proporzionalità indiretta, dall’altra la differenza tra maschi e femmine con i ragazzi che dimostrano di avere un gradimento minore rispetto alle donne (rispettivamente 25,02% e 34,47% tra gli 11enni e 6,06% e 11,01% tra i 15enni). Il gradimento diminuisce drasticamente nel passaggio tra la classe I (25% dei maschi e 34,5% delle femmine) e la classe III della secondaria di primo grado (6,7% dei maschi e 10,8% delle femmine). L’indagine del 2010 non evidenzia evidenti differenze tra le diverse aree geografiche dello stivale e conferma, invece, quanto era già emerso nell’indagine del 2006: l’Italia è molto al di sotto della media internazionale e al quartultimo posto tra i Paesi che hanno partecipato all’indagine, nel livello di soddisfazione dei quindicenni.
La ricerca della Hbsc viene svolta ogni quattro anni in collaborazione con l’Ufficio Regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’Europa che conta 43 partecipanti su 53 stati membri. L’Italia ha avviato la sua collaborazione con l’Hbsc nel 2000. Dal 2009 questa ricerca è entrata a far parte del progetto nazionale, condotto dall’Istituto superiore di Sanità “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”, promosso dal Ministero della Salute in collaborazione con il Miur. La letteratura del settore, infatti, ha ampiamente dimostrato come il clima, le strutture e la composizione del contesto scolastico, siano in grado di influenzare il benessere dell’adolescente, così come le caratteristiche del gruppo dei pari che il soggetto frequenta e la partecipazione alle diverse attività scolastiche. Una ragione in più, dunque, per riflettere su come i ragazzi italiani percepiscano la scuola e su quanto sia importante riuscire a creare un ambiente positivo e stimolante.
Fonte : Miur
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