ed: Bollati Boringhieri
Un matematico è un persona di grande intelligenza, che usa un linguaggio e procedimenti astratti, che immagina soluzioni a cui nessuno ha pensato prima. Allora è chiaro che deve avere un ruolo privilegiato nel cinema, come dimostra la grande popolarità di film come "A Beautiful Mind" o "Rain Man", per non dire della serie televisiva "Numb3rs". C'è un'immagine in questo libro che fotografa un bambino perplesso mentre tiene le mani sulla tastiera di un pianoforte. È un fotogramma del film "Camilla", di Luciano Emmer, su sceneggiatura di Ennio Flaiano. Il bambino nel film si chiama Andrea, ma nella vita reale si chiama Michele Emmer ed è l'autore di questo libro. Vissuto fin dall'infanzia immerso nel mondo del cinema, a contatto coi grandi che ne hanno fatto la storia, e formato a una delle più importanti scuole di matematica del dopoguerra, Michele Emmer è singolarmente titolato a parlare, con voce non scontata, dei rapporti tra il cinema e la matematica. In una carrellata di film e di personaggi, ci racconta in questo libro il rapporto stretto che intercorre tra queste due forme di comunicazione umana. Più stretto di quanto comunemente si pensi.
Fonte : Feltrinelli
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