risorse per la didattica

lunedì 11 febbraio 2013

Cosa dicono a proposito di scuola


Monti : "Otto miliardi per la scuola”, tra sgravi fiscali per le famiglie, edilizia scolastica e beni confiscati alla mafia
 La Tecnica della scuola (P. A.)
14 febbraio
Gli investimenti sulla scuola sono stati annunciati da Monti all’incontro con gli studenti dell’istituto Morvillo Falcone di Brindisi, l’istituto superiore in cui fu uccisa Melissa Bassi.
Le risorse dovrebbero arrivare alla scuola gradualmente nel corso della legislatura. Tra le misure previste da Scelta Civica di Monti ci sono “una riforma radicale della scuola”, una politica fiscale che consenta di dedurre progressivamente le spese certificate in istruzione, un nuovo stato giuridico per i docenti, con la revisione del contratto nazionale di lavoro dei professori, e la creazione di reti di scuole che permettano un migliore uso degli organici.
Ma ha pure annunciato la creazione di un fondo per l’edilizia scolastica dove far confluire beni inutilizzati del Demanio, beni confiscati alla mafia, risorse statali ed europee. Allo studio anche forme di esclusione dai patti di stabilità che bloccano risorse e impediscono risparmi.
Per il presidente del Consiglio “gli investimenti in educazione dovranno gradualmente crescere a un ritmo pari a quello della crescita del Pil”. E “grazie alle riforme che abbiamo messo in campo possiamo avere una crescita del Pil del 6% in 5 anni”. 


Berlusconi: insegnanti tutti di sinistra, bonus per cambiare scuola.

di Pasquale Almirante ( La Tecnica della scuola ) 

Siccome gli insegnanti sono tutti di sinistra (e pure poteri forti in mano ai comunisti), bonus per le scuole paritarie. Riparte l’offensiva di Berlusconi contro la scuola pubblica e contro i prof.

Ci risiamo. Puntuale come un orologio svizzero arriva la consueta requisitoria contro la scuola pubblica e contro i docenti, comunisti, da parte del coordinatore nazionale del Pdl, ministro dell’economia in pectore (se vince) e già presidente del consiglio per 8 anni negli ultimi dieci, Silvio Berlusconi. 
Infatti aprendo la campagna elettorale nel Lazio il leader del Pdl ha detto: ''A scuola ci sono gli insegnanti di sinistra, dunque le famiglie devono avere un bonus per mandare i propri figli nelle scuole private cattoliche''. 
La vecchia, perché varie volte ripetuta, tiritera secondo cui i docenti italiani siano “inculcatori” di idee nefaste e comuniste nella mente dei giovani si riaffaccia prepotente e così, per giustificare le proposte, presenti nel programma elettorale del Pdl, di consentire alle scuole di chiamarsi i docenti e di implementare il “modello Lombardia” in tutta la Nazione, si torna a sparare con la consueta disinvoltura contro i docenti e nel mucchio. 
Ma aveva pure detto, nelle precedenti campagne elettorali, che i docenti erano dei poteri forti in mano alla sinistra, mentre tutti i mali della scuola e la impreparazione, rispetto agli alunni europei, dei nostri ragazzi era dovuta alla provenienza sessantottina dei docenti, definiti pure: fannulloni, ignoranti e paraculi. 
Non si capisce il motivo di tanta acredine contro i professori italiani che finora hanno fatto, seppure pagati mali e seppure messi all’angolo e umiliati da una legislazione farraginosa, il proprio dovere con “onore e lealtà”. 
Ogni partito, se il popolo gli concede di governare, ha diritto di implementare la sua idea di società e quindi di smantellare, nel nostro caso, perfino la scuola pubblica, ma da qui a definire gli insegnanti tutti dei pericolosi comunisti a causa dei quali bisogna fare scelte di questo tipo, e non per un principio ideologico ed economico, non ci pare eticamente corretto.

BERSANI a Rainews24.it

"formazione","sicurezza delle scuole", "dispersione" e " precariato" i temi della politica scolastica del PD
"In questi giorni si parla molto di fisco ma troppo poco di lavoro, sanità, scuola. Se saremo chiamati a governare, restituire all'istruzione le risorse, la stabilità e la fiducia sarà il cuore del programma". Lo afferma il candidato premier del Pd, Pierluigi Bersani, in una lettera pubblicata da Repubblica, in cui spiega il piano del suo partito per rifondare la scuola pubblica.

"Per fermare il declino è necessario rilanciare la formazione", premette Bersani. "Dovremo investire in istruzione e diritto allo studio - spiega quindi - larga parte delle risorse rese disponibili dalla lotta all'evasione fiscale e alla corruzione per riportare gradualmente l'investimento al livello dell'Ocse".
"Se toccherà a noi governare - continua il leader democratico - ci impegniamo ad affrontare le emergenze", "anzitutto la sicurezza delle scuole", poi "la dispersione scolastica" e il precariato". Ci saranno, prosegue, "formazione offerta ai docenti in servizio per rinnovare la didattica, nuove tecnologie, scuole aperte tutto il giorno, rilancio della formazione tecnica e professionale" e "un nuovo sistema di formazione e reclutamento degli insegnanti". 
"Quello che serve - illustra il segretario Pd - è un nuovo piano pluriennale di esaurimento delle graduatorie per eliminare la precarietà dalla scuola e offrire la continuità didattica agli studenti, bisogna definire un sistema che leghi la formazione iniziale al reclutamento e sappia selezionare i migliori laureati ad accedere come docenti attraverso numeri programmati per dare una dotazione di personale stabile in ogni istituto."


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