Come apprende un nativo digitale
Commento al post di Gianni Marconato.
Commento al post di Gianni Marconato.
Giornata “nevosa” dalle mie parti, si sta in casa, al caldo, io al pc.
Mi imbatto nel post di Gianni Marconato, leggo tutto anche i numerosi e dettagliati commenti.
Sono più o meno d’accordo, questa scuola sta scoppiando tra strutture spesso obsolete (e i fondi?) con docenti spesso affannati tra interrogazioni, verifiche e programmazioni da portare a termine con classi sovraffollate e contenute in spazi ristretti ( la 626?). In Eugenio riconosco mia figlia “Come posso stare lì ore ed ore ad ascoltare? La prof parla .. parla … parla … si fa le domande e … si dà le risposte. Come posso non prendere sonno? Come posso non mettermi a parlare con il mio compagno di banco?" Eh già! Come si fa?
Lei dice le stesse cose; in questi giorni per il suo compleanno ha ricevuto dagli amici un ipod. “Che ne fai?” le ho chiesto. Dopo avermi fatto vedere tutte le meraviglie e ciò che può fare conclude: “Oggi (ieri, giovedi 7 ) ho registrato la spiegazione della prof "…. “Ah! Bene”, le dico, “ti sarà utile per la prossima verifica …”. (E mi consolo!).
Dice Marconato :”E’ una scuola che è già fallita. E’ una scuola oramai scoppiata. Anche se non se n’è ancora accorta.
Non se ne è accorta perchè invece di fare autocritica accusa gli studenti. …….”
Sono due frasi terribili che denunciano una situazione disastrosa in netta antitesi con le più moderne teorie sugli apprendimenti che vedono lo studente protagonista nella costruzione del proprio sapere …..
Marconato ha dimenticato però un altro disastro, non voluto ma subìto, che ha travolto negli ultimi anni la scuola del primo ciclo su cui hanno infierito i ministri di turno che con le loro riforme hanno ridotto progressivamente il tempo scuola ,l’organico e le motivazioni a “fare scuola” , queste ultime affidate a quei docenti volenterosi che a dispetto delle poche risorse a disposizione si attivano “per dare alla nostra scuola un minimo di decenza”.
Mi imbatto nel post di Gianni Marconato, leggo tutto anche i numerosi e dettagliati commenti.
Sono più o meno d’accordo, questa scuola sta scoppiando tra strutture spesso obsolete (e i fondi?) con docenti spesso affannati tra interrogazioni, verifiche e programmazioni da portare a termine con classi sovraffollate e contenute in spazi ristretti ( la 626?). In Eugenio riconosco mia figlia “Come posso stare lì ore ed ore ad ascoltare? La prof parla .. parla … parla … si fa le domande e … si dà le risposte. Come posso non prendere sonno? Come posso non mettermi a parlare con il mio compagno di banco?" Eh già! Come si fa?
Lei dice le stesse cose; in questi giorni per il suo compleanno ha ricevuto dagli amici un ipod. “Che ne fai?” le ho chiesto. Dopo avermi fatto vedere tutte le meraviglie e ciò che può fare conclude: “Oggi (ieri, giovedi 7 ) ho registrato la spiegazione della prof "…. “Ah! Bene”, le dico, “ti sarà utile per la prossima verifica …”. (E mi consolo!).
Dice Marconato :”E’ una scuola che è già fallita. E’ una scuola oramai scoppiata. Anche se non se n’è ancora accorta.
Non se ne è accorta perchè invece di fare autocritica accusa gli studenti. …….”
Sono due frasi terribili che denunciano una situazione disastrosa in netta antitesi con le più moderne teorie sugli apprendimenti che vedono lo studente protagonista nella costruzione del proprio sapere …..
Marconato ha dimenticato però un altro disastro, non voluto ma subìto, che ha travolto negli ultimi anni la scuola del primo ciclo su cui hanno infierito i ministri di turno che con le loro riforme hanno ridotto progressivamente il tempo scuola ,l’organico e le motivazioni a “fare scuola” , queste ultime affidate a quei docenti volenterosi che a dispetto delle poche risorse a disposizione si attivano “per dare alla nostra scuola un minimo di decenza”.
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