Stamani si è svolta la conferenza a Roma sulla fase finale del progetto Tabby dal titolo "Cyberbullismo e rischio di devianza, strategie di prevenzione ed interventi mirati"
Il progetto TABBY (Threat Assessment of Bullying Behavior: Valutazione della minaccia di cyberbullismo nei giovani) punta ad accrescere la conoscenza e le capacità di proteggere gli adolescenti dalle possibili minacce quando usano internet o altri mezzi di comunicazione informatizzata in quanto il cyberbullismo è spesso una continuazione in ambito scolastico degli atti di bullismo tra i ragazzi.
Nel corso della giornata sono state presentate le migliori esperienze in ambito europeo e sono stati forniti i risultati finali del progetto ( approvato nel quadro del programma Daphne III (2007-2013) ) sulla base dei questionari compilati dagli studenti di 5 paesi europei partecipanti al progetto.
Dai dati emerge che " uno studente su quattro fa o subisce atti di bullismo" , le percentuali dei ragazzi che subiscono in qualche modo una forma di violenza sia on line che off line sono l' 19% in europa e 11 % in Italia . In particolare il 23,5% dei ragazzi, soprattutto maschi, commette atti di bullismo via web, mentre il 26% li subisce. E tra le pratiche di cyberbullismo più diffuse spiccano il flamming (singoli messaggi violenti o volgari), la denigration (distribuzione in Rete o via sms di contenuti falsi e denigratori per danneggiare la reputazione della vittima), l'impersonation (creazione di una identità fittizia a nome della vittima per danneggiarla).
L'80,5% dei ragazzi usa la Rete per comunicare, il 52,3%per fare surfing, per navigare sul web, il 40,5% per giocare, il 33,3% per studiare, il 18% per conoscere nuove persone, l'8,5% per progettare siti.
Dei 2.419 intervistati il 23,5% dice di aver commesso atti di cyberbullismo, il 26% di averli subiti. Fra i bulli della Rete il 17,8% dei maschi commette atti di flamming, manda messaggi aggressivi. Lo fa anche l'8,7% delle ragazze. Il 10,2% dei cyberbulli maschi (6,9% delle femmine) compie atti di denigration, mette in Rete messaggi falsi sulla vittima per denigarla.
L'8,6% dei bulli del web maschi (4,1% delle femmine) crea identità fittizie della vittima per danneggiarla (impersonation). L'8,4% dei cyberbulli (3,8% delle cyberbulle) pratica l'exclusion, l'esclusione della vittima dai gruppi di condivisione e di amici.
Una volta tanto l’Italia è tra gli ultimi posti in Europa, secondo i dati forniti stamattina da Chterine Blaya, responsabile dell' Osservatorio europeo della violenza a scuola.
Infatti fra i ragazzini europei in media il 19% è vessato dai bulli in modalità mista (on e off line, in Rete e fuori), quelli vittime del solo cyberbullismo sono il 6%.
n Italia le percentuali sono rispettivamente 11% e 2%.
In Francia sono il 26% e 7%, dati che indicano una maggiore aggressività del fenomeno oltralpe.
Va molto peggio in Romania dove ben il 41% dei ragazzini subisce atti di bullismo in Rete e di persona e il 13% è vittima dei cyberbulli. In Estonia pure le percentuali sono alte, 43% e 14%.
Fonte. La tecnica della scuola
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