L'orologio di flora è un orologio particolare costituito da specie floreali che hanno la caratteristica di aprire la propria corolla in particolari ore del giorno e della notte : a ogni ora corrisponde una specie vegetale.
Fu Linneo , il naturalista svedese del XVII secolo, a fare questa interessante scoperta mentre era intento a svolgere il suo lavoro di classificazione delle specie. Linneo osservò i cicli biologici e quindi i comportamenti di numerosissime piante giungendo alla conclusione che con i loro ritmi circadiani fosse possibile ricoprire tutte le 24 ore. Nel 1735 presentò il suo primo orologio floreale costituito da fiori che erano tipici delle sue latitudini e che si aprivano e chiudevano in sequenza con un'approssimazione di 25 - 30 minuti. In seguito ne realizzò un altro ad Innsbruk dimostrando che era possibile anche a latitudini più basse. Prima di lui, Plinio il vecchio aveva notato con precisione l'epoca delle fioriture e alcune caratteristiche delle piante, come quella dei fiori della" pianta del sonno", una varietà di acacia del Golfo Persico, che si chiudono di notte. Da ciò l'idea di associare il trascorrere del tempo ai ritmi biologici. Molto tempo più tardi, dall'osservazione dei ritmi circadiani è nata , circa 50 anni fa, una vera e propria scienza, la cronobiologia.
Qualche giorno fa, alcuni quotidiani hanno riportato la notizia dell'Orologio di flora realizzato a Bacoli ( Napoli) presso l'Azienda agricola, Il Ramo d'oro. Ci sono voluti alcuni anni di ricerca e la collaborazione del Real Orto Botanico di Napoli, di Daniela Ladiè , autrice del libro "Orologio di flora" ed Enrico Donati.
L'orologio è stato inaugurato nel 2003, occupa un'area di 30 metri quadrati ed è distinto in 24 settori, ciascuno dei quali costituito da una diversa specie vegetale e si può visitare ogni weekend fino a settembre. I mesi migliori per apprezzarne la fioritura sono settembre e giugno
COME LEGGERLO
Nel loro libro Ladié e Donati hanno proposto una versione mediterranea. Essendo numerose le variabili (clima, umidità, luce) gli orari possono variare. Nella scelta è stato usato un criterio estetico, privilegiando i fiori più comuni. Così l’Hypochaeris, fiore giallo che cresce lungo le strade, si «sveglia» intorno alle 13. Alle 14 tocca alla Calendula, che la mitologia vuole nata dalle lacrime di Venere. Alle 15 è il turno del Biancospino (Crataegus) cantato da Pascoli. Il Sonchus o «lattuga delle Alpi» è un fiore di montagna che si «alza» alle 16. Alle 17 è il turno della Lampsana che, diceva Galeno, mangiata «genera cattivi umori». I fiori dell’Ornithogalum, bianchi come latte, si aprono alle 18. Un’ora dopo si affaccia la Passiflora, nella tradizione popolare legata alla Passione di Cristo. La «sveglia» del Dianthus, i comuni garofanini, suona alle 20, mentre alle 21 ecco Anagallis, pianta velenosa che fa cantare le galline. Per vedere i fiori rossi della rampicante Ipomoea occorre aspettare le 22. Mentre alle 23, si apre il calice del Convolvulus detto «tazza della Madonna» per una fiaba dei Grimm. Infine, allo scoccare della mezzanotte si presenta la Nymphaea, simbolo di castità. (Fonte: Il corriere - 23 novembre 2010)
La scuola media di Piancavallo ha realizzato un ipertesto dal titolo : L'orologio di flora di Linneo" con le 24 schede relative ai fiori dell'orologio: da vedere.
Ho letto con gioia l'articolo, avevo messo grande passione nella ricerca e scrittura del libro
RispondiEliminaUn caro saluto, Daniela Ladiè
I miei complimenti per il libro, davvero interessante e per il lavoro realizzato a Napoli!! Il prossimo anno avrò una classe prima e sarà uno spunto utilissimo per l'insegnamento delle scienze naturali e matematiche ...
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