Dopo un percorso cominciato nel 2001 il Consiglio dei Ministri ha approvato su proposta del Ministro dell’istruzione, università e ricerca, in via definitiva, il Regolamento che istituisce e disciplina il Sistema Nazionale di Valutazione delle scuole pubbliche e delle istituzioni formative accreditate dalle Regioni. L’Italia si allinea così agli altri Paesi Europei sul versante della valutazione dei sistemi formativi pubblici, e risponde agli impegni assunti nel 2011 con l’Unione europea, in vista della programmazione dei fondi strutturali 2014/2020. Il Regolamento dà attuazione alla delega conferita al Governo con il decreto legge n.225 del 2010 convertito in legge n.10 del 2011 e costituisce un rilevante passo avanti nel percorso cominciato con il decreto legislativo 286 del 2004.
Il procedimento di valutazione si snoda attraverso quattro fasi essenziali:
a) autovalutazione delle istituzioni scolastiche, sulla base di un quadro di riferimento comune e di un fascicolo elettronico di dati messi a disposizione dalle banche dati del sistema informativo del Ministero dell’istruzione (“Scuola in chiaro”), dell' INVALSI e delle stesse istituzioni scolastiche. Ogni scuola ha il compito di redigere un rapporto di autovalutazione da parte di ciascuna scuola, secondo un format elettronico redatto dall’Invalsi e con la predisposizione di un piano di miglioramento.
b) valutazione esterna da parte di nuclei coordinati da un dirigente tecnico sulla base di protocolli, indicatori e programmi definiti dall’Invalsi, con la conseguente ridefinizione dei piani di miglioramento da parte delle istituzioni scolastiche;
c) azioni di miglioramento con l’ eventuale sostegno dell’Indire, o di Università, enti, associazioni scelti dalle scuole stesse;
d) rendicontazione pubblica dei risultati del processo, secondo una logica di trasparenza,di condivisione e di miglioramento del servizio scolastico con la comunità di appartenenza.
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